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L’Ossidazione anodica dell’alluminio è forse uno dei processi galvanici più diffusi al mondo, e interessa settori che vanno dall’Aeronautica, al Navale, al Ferroviario, alla Meccanica elettronica sino al settore dall’Architettura e per applicazioni puramente decorative o funzionali.
L’anodizzazione è un processo elettrochimico mediante il quale uno strato protettivo di ossido si forma sulla superficie trattata e lo protegge dalla corrosione e dagli agenti atmosferici.
Il processo consiste in una trasformazione superficiale dell’alluminio in ossido di alluminio, per mezzo dell’immersione delle parti da trattare in una soluzione acida dove avviene un passaggio di corrente continua, con gli oggetti che funzionano da anodo (polo positivo).
L’ossigeno atomico che si sviluppa al passaggio della corrente si combina con gli atomi di alluminio formando un ossido la cui crescita è controllata, con un miglioramento delle proprietà rispetto all’ossido che si forma in modo naturale. Lo strato di ossido formato è variabile da 5 micron a 30 micron. Esistono due tipi di ossidazione anodica sottile o dura a spessore.